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14 aprile 2025

 Dazi: Trump, Γ¨ sfida al mercato globale?

  di Daniel Sempere

La polemica sui dazi imposti da Trump e le contromosse attivate dai Paesi Esteri mi hano spinto ad approfondire il tema, per capire quali sono gli effetti derivanti dall’innalzamento delle imposte da applicarsi ai beni di importazione.
Scopro, frugando sui principali quotidiani di economia e finanza, che alcuni Paesi come India, Argentina, Taiwan, Israele e Vietnam, hanno deciso di rispondere a tale manovra tagliando le tariffe a zero: in sostanza i loro leader hanno risposto con fiducia alle promesse di un commercio equo.
Altri, come l’Unione Europea, la Norvegia, il Sudafrica il Giappone, la Corea del Sud e l’Indonesia, dopo aver dato sfogo sui media della propria indignazione, sono ora pronti a negoziare.
Trump non Γ¨ certo uno sprovveduto in materia di investimenti e finanza; se l’ha fatto Γ¨ perchΓ© confida nel fatto che importanti investimenti esteri rientreranno negli USA, restituendo vigore all’economia nazionale.
Infatti… leggo che la Taiwan Semiconductor investirΓ  100 miliardi di dollari in moderne fabbriche di chip nello stato dell’Arizona, che frutteranno 40.000 nuovi posti di lavoro.
La giapponese Nippon Steel impegnerΓ  14,1 miliardi di dollari, con l'obiettivo di proteggere 14.500 posti di lavoro in sospeso.
A cascata, gli Emirati Arabi Uniti promettono investimenti per 1,4 trilioni di dollari, l'Arabia Saudita per 600 miliardi di dollari.
La SoftBank investirΓ  100 miliardi di dollari nel campo dell’intelligenza artificiale, che creeranno 100.000 posti di lavoro.
Lo stesso dicasi per aziende come la Hyundai e per l’apertura nello stato dell'Indiana delle officine Honda, a implementazione della produzione e delle vendite sul mercato americano. 
Forse sono io che non capisco nulla di economia e finanza, ma ritengo che la manovra fiscale proposta da Trump comporti il recupero e la creazione di innumerevoli posti di lavoro, rafforzi il mercato dell’acciaio, delle nuove tecnologie e determini importanti investimenti sul suolo statunitense.
Onorevole Borghi, la autorizzo a bacchettarmi, e a correggermi, se ritiene la mia disamina  errata o parziale.
Di sicuro chi ha delocalizzato le proprie aziende in Paesi terzi, per sfuggire alle imposte fiscali e ottenere vantaggi economici, come la riduzione dei costi di produzione, vede come fumo negli occhi questa manovra.
La Cina, giusto per citare uno dei Paesi piΓΉ colpiti dalla manovra, risponde senza mezzi termini e si dichiara pronta allo scontro dei dazi con gli Stati Uniti:
"We will not accept US blackmail, fight to the end!", dichiara il premier cinese Li Qiang da Pechino.
A questo punto non mi resta che seguire le notizie di Borsa, per capire, o  tentare di capire, quali saranno le reazioni de i principali mercati finanziari nel mondo.
Mi balzano all’occhio, pur non essendo un broker, come i listini di Singapore e Indonesia, ancora intenti a formulare negoziazioni,  siano andati a picco nelle scorse ore, mentre Tokyo, che con Hyundai e Honda si Γ¨ giΓ  attivata in importanti operazioni di investimento (come riportato poc’anzi), guadagnava oltre il 5 5%!
Vuoi vedere che Γ¨ il cosiddetto "libero scambio" a rovinarci, distruggendo l’economia di chi opera con impegno e sacrificio nella piccola impresa?
Lo etichettavano “libero mercato”, illudendoci che fosse il  mercato della libera concorrenza, ma non Γ¨ cosΓ¬.
È il mercato globale in cui ad arricchirsi sono le multinazionali, che vendono beni e servizi a livello globale, distruggendo le economie interne, mandando in frantumi le piccole aziende, portando marchi storici a chiudere i battenti.
Ed Γ¨ proprio la pesante concorrenza del mercato cinese che ha portato alla perdita di milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti e in Europa, causando le chiusure di fabbriche e la delocalizzazione di settori strategici come l'elettronica, il tessile e l'acciaio. 
Posso sbagliarmi, ma credo che Trump stia combattendo anche per noi, recuperando la dignitΓ  di settori industriali e artigianali che finirebbero con lo scomparire.
Posso sbagliarmi, ma Γ¨ probabile che anche i leader piΓΉ scettici debbano ricredersi e scoprire importanti opportunitΓ .
Nell’immediato, i prezzi dei beni di consumo potrebbero alzarsi, ma questo riallineamento globale restituirΓ  all’Occidente un'economia piΓΉ indipendente, una ripresa occupazionale e importanti investimenti esteri.
Mi rimetto, in ogni caso, al piΓΉ competente giudizio di chi piΓΉ ne sa e vorrΓ  rispondermi…

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