La bufala Russa
Ammettiamolo, la
vittoria di Trump alle recenti presidenziali USA ci ha restituito un minimo di speranza per il futuro.
Ok, non sarΓ la panacea di
tutti i mali, ma rappresenta sicuramente un salvagente cui aggrapparsi per non annegare nelle torbide acque del Deep-State.
Si sa, la politica Γ¨ l’arte del vendere sogni e chi la esercita come
professione conosce tutti i trucchi del mestiere.
Ma nessuno di noi si sarebbe
aspettato che, nel giro di due anni o poco piΓΉ, si scatenasse l’inferno!
Dapprima il Covid, che ha insanguinato mezzo mondo, imposto leggi assurde e costretto milioni e milioni di cittadini impotenti a subire vaccinazioni di massa, come manzi da macello ...
Poi il conflitto Ucraino, scoppiato come fulmine a ciel sereno, ma che in realtΓ era nell’aria.
L’accordo
di libero scambio con l’Ue, osteggiato dall’allora
presidente filorusso Yanukovich (poi destituito), scatenΓ² una prevedibile
rivolta di passione, risvegliando antichi legami con la cultura russa, che portΓ²
alla morte di quattromila vittime innocenti quando la regione orientale del Donbass venne
stravolta dalle violenze secessioniste e dalla violenta risposta del governo di
Kiev.
Γ dal 2014 che la Russia
reclama rispetto e tutela per le comunitΓ russofobe,
pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane, che avevano tutto il
diritto di vedersi rispettare gli esiti referendari sull’autonomia.
La
propaganda occidentale non perse tempo nel millantare brogli e sotterfugi
elettorali, ma chi ha vissuto “da vicino” quei momenti, nelle regioni controllate
dai miliziani di Kiev, ricorda quanto fu spontaneo e sofferto quel voto.
Fu così che nacque il Russiagate e uscirono dai tombini
del political journalism brand le millemillantate
bufale di personaggi come Iacoboni, Friedman o dello
spiritato Orlowski, giusto e solo per ricordare alcuni campioni della crociata anti-Putin.
Una
vera e propria crociata filo atlantista ed €peista organizzata tramite
“Stampa” e TV.
Del resto, come non compiacere chi ti garantisce il pane quotidiano?
Si sa che la professione del giornalista Γ¨ tanto piΓΉ ricca quanto piΓΉ Γ¨ servile.
No, attenzione, non sono io
a dirlo, ma : NicolΓ‘s GΓ³mez DΓ‘vila:
“ La stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo stia informando. ”
Loro sono quelli
intelligenti, quelli bravi, quelli che ti sgamano, che hanno amici influenti ovunque.
Sono
campioni delle false indagini sulla collusione russa, col compito di smontare
qualsiasi voce fuori dal coro.
Sia chiaro, non sono i soli e non
sono gli unici, li ho presi a campione per suggerire un target della
propaganda piΓΉ agguerrita.
La
veritΓ , si sa, non prende l’ascensore, sale lentamente, come anziana e dignitosa
signora.
All’intraprendente e atletica cospirazione il compito di volare ai piani alti, sperando che l’anziana signora non giunga al traguardo e si arrenda alla fatica e agli stenti di una impegnativa scalata...
Questa
straordinaria bufala Russa nasce Oltre Oceano, dove tutto ha inizio,
dove tutto si crea.
Ancora
oggi, nonostante le crepe sempre piΓΉ evidenti di questa propaganda, Jake
Sullivan, assistente
di Hillary Clinton, continua a mentire come consigliere, per sostenere l’imbarazzante
tesi del Russiagate, tanto cara al presidente Biden.
Christopher Steele, la spia britannica e il
suo complice Glenn Simpson, assunti dai Clinton per creare il losco dossier, sono tuttora impegnati
nella produzione per l’establishment DEM.
Accade così che personaggi
come Andrew Weissmann, Peter Strzok, John Brennan e chissΓ quanti altri,
continuino a spacciare bugie per veritΓ scandalose.
Indagheranno
a fondo su questi loschi individui?
Possiamo solo augurarcelo, come vorremmo che i responsabili della
panDEMenza di casa nostra pagassero per i loro crimini. Non Γ¨ vendetta,
ma desiderio di giustizia, per poter ancora credere nello Stato e nei suoi
rappresentanti.
(daniel_sempere1)
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