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02 giugno 2025

Se inviti un Orso a ballare...

di Daniel Sempere 

Il conflitto in Ucraina, lungi dall’essere solo un teatro di battaglie armate, si gioca anche sul palcoscenico delle prime pagine dei tabloid occidentali. 
"Leader volenterosi" sembrano divertirsi a manovrare le vite umane come se fossero pedine della nota serie sudcoreana  "Squead Game", senza rendersi conto (o ignorando volutamente), del vero costo della guerra. Nasce cosΓ¬ una narrazione surreale e distorta che circola tra gli esperti di strategia da salotto: 
"Il tentativo della Russia di lanciare un'offensiva nel Donbass Γ¨ fallito."
Quanti soldati russi sono caduti? 
Mah... Follia, muoiono migliaia di soldati russi.
Ed ecco che la retorica, alimentata da un'ipnosi collettiva, prende il sopravvento e le agenzie di stampa occidentali sentenziano:
"Gli ucraini stanno logorando i russi, in un drammatico rapporto di 5, forse 12 russi caduti per ciascuna vittima ucraina!"
Purtroppo, dietro queste deliranti statistiche si nasconde una realtΓ  ben piΓΉ tragica.
La propaganda di Zelensky e le fake news dei media hanno condotto al macello migliaia di soldati ucraini impreparati, giovani e uomini, che prima dell'invasione si guadagnavano da vivere come operai, commercianti, studenti e artigiani. 
Non si puΓ² ignorare il fatto che le vite di questi individui siano diventate pedine da sacrificare in una partita giocata sul terreno della propaganda.
Osservatori stranieri iniziano solo oggi ad avanzare critiche pungenti nei confronti delle strategie militari ucraino-nazionaliste: 
"Pare che la Russia abbia sfondato il fronte", bisbigliano tra i denti,  trasformando la favola bella in una tragica realtΓ : quella che doveva essere una trappola mortale per i russi Γ¨ diventato un cimitero per militari e civili ucraini. 
La veritΓ , scomoda e indigesta, Γ¨ che nonostante i consistenti aiuti della NATO, la Russia gode di un enorme vantaggio in termini di uomini, esperienza e organizzazione.
In questo contesto, i 14.000 caduti nella guerra civile Ucraina del 2014, paiono non contare nulla per i sostenitori occidentali dell'Ucraina
Gli appelli del nostro Presidente della Repubblica nel 2017 quando, evocando gli accordi di Minsk invitava la Russia a intervenire per un cessate il fuoco, sono stati ipocritamente nascosti sotto il tappeto delle contraddizioni.


Guai a ricordare che Zelensky tradΓ¬ la sua promessa elettorale di pace, infierendo sulle sue stesse popolazioni russofone e promulgando leggi che potrebbero definirsi xenofobe. 
I tentativi di dialogo con la Russia sono stati respinti con decisione, in favore di una retorica bellicista che frena qualsiasi possibilitΓ  di soluzione pacifica.
La sconfitta ucraina non ha solo un riscontro militare: Γ¨ una sconfitta comunicativa, vinta nei notiziari, ma persa drammaticamente sul campo. 
Per quanto ancora dovremo assistere a questa "pantomima", mentre il mondo ignora il grido di aiuto di chi Γ¨ stato travolto dalla guerra
È tempo di aprire gli occhi, di rendersi conto che la retorica di un ex comico in divisa paramilitare non puΓ² sostituire la realtΓ  di un conflitto nato nel 2014 e soffocato nel sangue e nell'oblio dall'Occidente. 
Riconoscere questi fatti potrebbe essere la scorciatoia per la pace, salvando innumerevoli vite, da entrambe le parti. 
Chi in Europa avrΓ  il coraggio di farlo, rinunciando a provocare la silente, ma  immensa forza dell'Orso? 
Un vecchio proverbio russo recita più o meno così:
«Se inviti un orso a ballare, non sei tu a decidere quando il ballo Γ¨ finito».

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