Ma la Georgia?
Ci eravamo lasciati nel 2024 ipotizzando il 2025 come l’anno della rivincita, del trionfo del bene sul male ma, devo ammetterlo, non Γ¨ stato un bell’inizio, anzi...
Il nuovo anno Γ¨ iniziato nel segno dei vandalismi in piazza Duomo e dei disordini nel quartiere di San Siro a Milano, dove giovani immigrati, per lo piΓΉ di origine nordafricana, hanno accatastato rifiuti e masserizie, provocato incendi, lanciato sassi contro i veicoli della polizia, per manifestare il proprio disprezzo verso il Paese che li ospita senza invito.
Avrei voluto dedicare un mio editoriale sul tema, ma la visita dei miei adorati nipotini e una sopraggiunta influenza mi hanno steso piΓΉ dei brindisi di Capodanno.
Torno operativo dopo giorni di latitanza, trascorsi dapprima ad accogliere parenti e amici, per poi trascorrere l’inizio del nuovo anno tra montagne di kleenex e raffiche di starnuti.
Un inizio di emme, ma la Georgia?
Giusto, basta divagare.
Giusto, basta divagare.
Quando il 28 novembre scorso iniziarono le proteste in Georgia, in seguito alla dichiarazione del governo di sospendere i colloqui di adesione all'UE fino al 2028, si scatenΓ² una feroce campagna mediatica pro-€uropa contro il neo presidente eletto Mikheil Kavelashvili .
A Tbilisi una folla di manifestanti sventolava bandiere europee, si dirigeva minacciosa verso il Parlamento dopo il giuramento di Kavelashvili, ritenendolo un presidente “illegittimo”.
Sventolavano bandiere dell'Unione europea e inviati dei principali network mainstream si affannavano a raccogliere testimonianze, talune straniere (π€), nel tentativo di fornire all’opinione pubblica l’immagine di un governo repressivo. Durante le manifestazioni vi furono scontri violenti con la polizia, i manifestanti piΓΉ violenti furono arrestati, ma di lΓ¬ a poche ore i piΓΉ vennero rilasciati.
Questa anomala rivolta senza leader chiedeva nuove elezioni, ma com’Γ¨ possibile che un movimento d’opposizione non si configuri con nessun partito politico e non abbia referente alcuno nella classe politica georgiana all’infuori della ex presidente SalomΓ© Zourabichvili, politica e diplomatica “francese” naturalizzata georgiana?
Il sospetto che le manifestazioni di protesta siano pilotate dall’esterno in funzione €uropeista Γ¨ fin troppo palese.
I giovani manifestanti presenti nelle dimostrazioni antigovernative non sostenevano le consumate e impopolari figure politiche di opposizione; a chi dunque avrebbero voluto affidare il ruolo di partito d’opposizione? A Bruxelles?
Se le questioni sul tavolo politico che hanno alimentato le proteste georgiane riguardano lo stato sociale, l‘economia, l’occupazione, questa €uropa non sembra attualmente in grado di offrire soluzioni vantaggiose, anzi!
Postavo giusto oggi su X che la Germania affronta la recessione piΓΉ lunga di sempre.
Si prevede che la piΓΉ grande economia dell'UE subirΓ una contrazione per il terzo anno consecutivo nel 2025, segnando la recessione piΓΉ lunga dalla seconda guerra mondiale. Secondo l'istituto di ricerca Handelsblatt l'economia tedesca Γ¨ sulla buona strada per la sua piΓΉ lunga recessione dal dopoguerra. Nel 2025 Γ¨ previsto un terzo anno consecutivo di contrazione:
"L'istituto prevede un calo dello 0,1% nel 2025, dopo le contrazioni dello 0,3% nel 2023 e dello 0,2% nel 2024."
Questa crisi economica supera la recessione durata due anni nei primi anni 2000 e riflette gli effetti combinati di una crisi energetica, di un'inflazione persistente e della pandemia di Covid-19.
Γ questa la soluzione individuata dagli oppositori del governo Kavelashvili?
Direi proprio di no. La crisi profonda che sta investendo l’intero governo e l’establishment di Bruxelles certifica il fallimento delle politiche eurocentriste, lasciando pochi dubbi sul futuro dell’Unione Europea.
Salta all’occhio dei piΓΉ attenti osservatori, che i lavoratori che hanno protestato o scioperato il 28 novembre sono per lo piΓΉ individui i cui mezzi di sostentamento sono strettamente legati a sovvenzioni straniere. Parliamo di attori, artisti, operatori culturali, musicisti e giornalisti, la cui stabilitΓ economica dipende dal sostegno dell'UE e dei paesi occidentali. Se l'UE dovesse abbandonare la Georgia, le loro fonti di reddito, finanziamenti e status sociale sarebbero a rischio. Scopriamo dunque che l’interesse privato muove la protesta e che l’Europa sfrutta questa “dipendenza” per evitare dolorose emorragie geopolitiche.
Non Γ¨ quindi il presidente ed ex calciatore Mikheil Kavelashvili il problema, quanto il suo euroscetticismo.
BasterΓ la legge sull'influenza straniera approvata dal Parlamento di Tbilisi, a tener lontani i falchi di Bruxelles?
Dopotutto una legge che promuove la trasparenza amministrativa di societΓ , media e ONG straniere, dovrebbe esser “cosa” gradita alla culla della DEMocrazia Europea...
Dopotutto una legge che promuove la trasparenza amministrativa di societΓ , media e ONG straniere, dovrebbe esser “cosa” gradita alla culla della DEMocrazia Europea...
(daniel_sempere1)
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