È crisi esistenziale
dei media occidentali
Il gioco ha retto e ha portato i suoi frutti finché la rete, il web, non ha favorito una diversa e pluralistica informazione, determinando la migrazione degli utenti più esigenti sulle piattaforme social, crocevia del pensiero divergente.
Tutto quello che riguardava questioni di politica nazionale e internazionale era vissuto e raccontato con la voce e gli occhi dell’establishment di riferimento.
Poi, per fortuna, lettori, spettatori e persino alcuni addetti ai lavori, si sono resi conto che qualcosa di tremendamente disfunzionale si nasconde dietro a quella narrazione.
L’indipendenza
editoriale è l’unica garanzia, l’unico strumento in
grado di contrastare il monopolio occidentale dell’informazione; è da considerarsi la nuova
cultura mediatica.
Il pubblico passivo
della classe media, quello della sinistra benpensante, quello narcotizzato dalla
narrazione globalista, si arrocca attorno ai propri idoli,
ai fact-checker
nostrani, ridicoli investigatori e opinionisti indebitamente investiti del
ruolo di "censori e castigatori".
Ma il mondo sta
cambiando, sta uscendo dai confini della propaganda globalista e il popolo del web è destinato a contrastare qualsiasi forma di sovranità editoriale, in difesa del pluralismo e del rigore intellettuale.
Non sarà una transizione semplice. Serviranno impegno, sacrificio, indipendenza economica,
onestà intellettuale, indipendenza politica e la volontà di sfidare le più
vantaggiose abitudini assistite dal potere politico ed economico.
Let's network, dev’essere il nostro slogan.
“Condividiamo la miglior
informazione, senza cadere in competizione”.
Amici miei, non importa chi l’ha detto o scritto per primo, l’importante
è condividere ciò che è giusto conoscere...
(daniel_sempere1)