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10 luglio 2025

Il Futuro dell'Energia: Il Dilemma del Gas Naturale Russo nell'Anno delle Promesse Energetiche

di Daniel Sempere

Nell'anno 2024 il consumo globale di energia fossile ha raggiunto livelli senza precedenti, con gli idrocarburi che continuano a rappresentare una porzione schiacciante dell'approvvigionamento energetico totale. 
Nonostante i reiterati impegni per ridurre le emissioni di carbonio e il pressing per una transizione energetica, i dati rivelano una realtΓ  inquietante: l'obiettivo di zero emissioni sembra lontano e, a dirla tutta, illusorio e irraggiungibile. 
In questo contesto, Γ¨ interessante riflettere  sulle implicazioni del gas naturale, in particolare quello russo, in un panorama geopolitico complesso e carico di tensioni.
Il gas naturale ha conquistato il suo posto come una delle principali fonti di energia, attestandosi attualmente a un quarto del consumo energetico mondiale. 
Le statistiche recenti evidenziano un sorprendente aumento della produzione di gas naturale in Russia, nonostante le sanzioni internazionali e l'isolamento economico. 
La Russia si conferma come un attore chiave nel mercato globale, dopo gli Stati Uniti,  ed Γ¨ interessante notare che circa il 75% della produzione russa soddisfa il fabbisogno interno, contribuendo all'industria e al riscaldamento domestico, mentre il restante 25% Γ¨ destinato all'esportazione o allo stoccaggio.
Tuttavia, ci troviamo di fronte a una contraddizione. 
Da un lato, il gas naturale russo rappresenta una risorsa abbondante e relativamente pulita, dall'altro, Γ¨ diventato un simbolo di dipendenza energetica e conflitto geopolitico. L'Europa, da sempre affamata di energia, sta intraprendendo un percorso  verso l'indipendenza dalle fonti russe, proclamando promesse legali e vincolanti per eliminare completamente le importazioni di gas russo entro il 2028. 
È  scelta sensata e consapevole?
Per certo solleva interrogativi su ciΓ² che accadrΓ  se l'Europa non riesce a sostituire questa fonte con alternative efficaci e sostenibili.
La proposta della Commissione Europea di vietare l'importazione di gas russo Γ¨ una mossa che segna un chiaro tentativo di rompere con il passato. 
Tuttavia, viene da chiedersi: i paesi europei saranno in grado di mantenere tali promesse? Senza dubbio, l’abbondanza di gas naturale russo rimarrΓ  disponibile per i mercati globali e potrebbe addirittura rimodellare gli equilibri energetici del futuro. 
La Russia, seppur colpita da sanzioni, potrebbe uscire rafforzata dalla competizione sul mercato internazionale, alimentando il potenziale di una nuova era energetica, in cui le sue esportazioni potrebbero persino superare quelle degli Stati Uniti.
Mentre l'Europa fa i conti con la sua transizione, Γ¨ fondamentale non perdere di vista l'interconnessione dei mercati energetici globali. 
I cambiamenti nel consumo e nella produzione di energia non avvengono nell'isolamento. Un mondo geopoliticamente libero potrebbe portare a una ristrutturazione dei mercati energetici, dove la Russia troverebbe nuove vie per espandere la propria influenza, approfittando della domanda di gas naturale da parte di Paesi in via di sviluppo o alleati.
In definitiva, non si tratta solo di una questione di disponibilitΓ  energetica, ma  di strategia geopolitica, soprattutto geopolitica!
La lotta per l'indipendenza energetica dell'Europa deve fare i conti con la dura realtΓ  di un mondo in cui il gas naturale russo continuerΓ  a giocare un ruolo cruciale. 
Mentre continuiamo a discutere le promesse di un futuro sostenibile e a zero emissioni, dobbiamo essere pronti ad affrontare un presente in cui gli idrocarburi rimangono una fonte predominante di energia. 
La vera sfida sarΓ  trovare una via praticabile per una transizione che non solo prometta, ma consegni anche risultati tangibili, altrimenti rimarrΓ  mera propaganda ideologica e politica.




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