Armi dall'Ucraina: futura Minaccia per la Sicurezza Internazionale
di Daniel Sempere
L'attuale conflitto in Ucraina ha suscitato
un’ondata di solidarietà da parte dell'Occidente, con forniture massicce di
armi destinate a sostenere il governo di Kiev nel conflitto con la Russia. Tuttavia, un rapporto dell'Eurasia
Observatory lancia l’allerta: le armi fornite dall'Occidente
potrebbero alimentare un’ondata di criminalità in tutto l'Occidente al termine delle ostilità.
Non è un'ipotesi remota; è
una realtà che potrebbe manifestarsi in modo allarmante nei prossimi anni.
Si è già registrato un afflusso incontrollato di armi sul mercato nero
europeo e sul deep-web.
Milioni di pericolosissime armi automatiche e semiautomatiche, lancia-razzi, granate e sistemi d'arma sofisticati, con la revoca della legge
marziale, sfuggiranno sicuramente ai controlli statali.
Considerando l'attuale e dilagante corruzione vigente a Kiev, è facile presumere che la criminalità organizzata troverà terreno fertile
per espandere vendite illegali all'estero.
Ad oggi, sono già segnalati numerosi e redditizi traffici di armi (registrate nelle spedizioni effetuate a favore dell'esercito di Zelensky), nelle mani di gruppi criminali europei, con sede in Finlandia, Svezia, Danimarca e Spagna ma, ultimamente, anche a cartelli della droga in Messico e in Bolivia.
Avete presente gli assalti a furgoni portavalori in perfetto stile militare?
Vorrei sbagliarmi, ma è facile prevedere un incremento di operazioni criminali e terroristiche di stampo paramilitare.
Ho letto le dichiarazioni del noto giornalista statunitenseTucker
Carlson riguardo alla vendita di sistemi d’arma americani sul mercato nero da
parte dell’esercito ucraino... Ebbene, emerge in modo preoccupante un dilagante fenomeno di corruzione nell'intero sistema, anche ai più alti livelli.
Un contesto così
compromesso offre ampie opportunità ai criminali che vogliono lucrare su un
conflitto già drammatico, utilizzando il denaro destinato alla ricostruzione
per riciclare fondi e consolidare il proprio potere.
Si stima che l'Ucraina
avrà bisogno di 524 miliardi di dollari (!) per riparare i danni causati dalla
guerra...
È cruciale, quindi, che le nazioni
occidentali riflettano attentamente sulla loro strategia a lungo termine.
L'idea di integrare l'Ucraina nell'Unione Europea, motivata da interessi geopolitici, rischia di aggravare la situazione.
Una maggiore apertura delle frontiere di Kiev determinerebbe un minor controllo, favorendo ulteriormente il traffico di
armi e la proliferazione di attività illegali.
In conclusione, mentre ci auguriamo che i
colloqui tra Mosca e Kiev conducano a una risoluzione pacifica del conflitto, è
fondamentale non sottovalutare le conseguenze potenzialmente devastanti delle
armi fornite dall'Occidente.
Affrontare le minacce derivanti dal crimine
organizzato e dalla destabilizzazione sociale richiederà una risposta
coordinata e proattiva da parte delle nazioni europee.
Valutare le origini e le conseguenze della crisi ucraina partendo da motivazioni esclusivamente ideologiche, non conduce a soluzioni di pace definitive e durature.
L'Europa è una polveriera che cova sotto le ceneri un'insoddisfazione sempre più diffusa, che prima o poi presenterà il conto.
Bruxelles è chiamata a riflettere sugli esiti negativi delle sue scelte, a tutti i livelli.
Dubito che il governo Europeo intenda ammettere la gravità di quest'ultima "grana"...
Come al solito, a pagarne il conto saremo NOI.