La "cAsta"
di Daniel Sempere
Avete mai provato a interagire con un politico lontano da consultazioni elettorali?
Ci avete provato, ne sono sicuro, ma senza ottenere risposta.
Sbaglio?
Nonostante questo apparente disinteresse per voi, per le vostre legittime paure e opinioni, ve ne guardate bene dal dire ciò che pensate di loro, della loro indifferenza, perchè sapete in cuor vostro che non siete "nessuno", e pertanto, non siete degni di attenzioni.
Sapete che se vi scappasse una pubblica offesa, verreste querelati e spolpati dei vostri pochi averi per difendere l'onore del vilipeso onorevole.
Questa nostra debole democrazia ha trasformato i suoi rappresentanti in una potente e intoccabile casta, che finge di scontrarsi sul palco della politica, che sbertuccia e giustifica il ruolo limitandosi a scaramucce e provocazioni dialettiche, salvo poi sedere al medesimo tavolo, dove vengono serviti i migliori privilegi.
Parliamo di una ristretta oligarchia contraddistinta da appetiti insaziabili.
Una casta politica omogenea, che si presenta con livree diverse per colori e sfumature, ma che si distingue per un comune e insaziabile appetito.
Il dibattito politico si è trasformato in rappresentazione teatrale: il Parlamento è il palcoscenico dove gli attori più versatili improvvisano i loro show, vestiti da fantasmi, portando sassi, manette, costumi e improvvisati simboli di scena.
La "gestione della cosa pubblica" ha generato dei mostri, ha trasformato i politici in sanguisughe dello Stato.
Guai a dirlo però !
Vi andreste a scontrare con l'orgoglio del politico permaloso, cui non interessa il confronto o la vostra opinione.
Non siete nessuno, siete gli umili servi cui è concesso, ciclicamente, di apportare il vostro consenso in-con-di-zio-na-to, nell'illusoria speranza che il "nobile servo" della "res publica" possa rappresentare voi e i vostri simili.
Illusi !
Avreste dovuto capirlo quando trafficanti d'esseri umani, occupanti abusivi, sindacalisti, capitani d'industria e giornalisti in carriera hanno iniziato a varcare la soglia di Montecitorio.
Non ve ne siete resi conto, perché vi hanno insegnato, e convinto, che il vostro sospetto è pura demagogia populista.
Vergognatevi !
Anzi no, non abbiate paura di pensarlo, reclamate il vostro diritto a giudicare chi ha accettato delega a rappresentarvi e ha scelto di mescolare affari e politica in uno squallido scambio di interessi: "Do ut des" dicevano quelli che la politica l'ebbero inventata.
Mi par di sentire i cori unanimi di sdegno dei politici di fronte a queste accuse.
Già, perchè al di fuori della finzione scenica e dialettica, sono tutti solidali e compatti nel difendere la Casta!
Tutti stretti attorno a Re Sergio, il più nobile dei nobili, rappresentante primo e ultimo di quella ricca e potente aristocrazia, che nulla sa dei sacrifici nostri per arrivare a fine mese, delle nostre difficoltà nel far fronte a mutui, scadenze e utenze.
Loro hanno altro a cui pensare...
Loro devono giocare a Risiko, c'è l'Ucraina da difendere, sono in gioco i valori €uropei, la democrazia, che cazzo ne sapete voi piccoli e arroganti elettori !?
Sapete eccome, ma ciò che voi pensate e sapete non conta nulla, perché la Casta è dominante e distribuisce l'uso del potere a tutti i livelli, nonché i modi e i mezzi per ottenerlo.
Il fondamento razionale-giuridico, che disciplina norme e comportamenti della democrazia, ha lasciato il passo alle gerarchie della politica, che ne indirizzano gli strumenti giuridici a proprio uso e consumo.
Per questo, e solo per questo, il nostro Bel Paese ha sviluppato una invidiabile fame di poltrone.
Vuoi mettere?
Aerei di Stato, che volano per portare sua Eccellenza a Parigi, Bruxelles, Washington, Londra, Kiev...
Finanziamenti pubblici, gonfiati...
Rimborsi elettorali, farlocchi...
Spese di rappresentanza e indennità, spropositate...
Ovviamente non sono così addentro ai meccanismi "operativi" della politica da conoscerne tutte le opportunità.
Quello che però non sfugge è che i costi della politica nazionale ed estera (per estera si intenda quella €uropea) sono insostenibili e i pentastellati, che ne denunciarono la vergogna, ottenendo una valanga di voti nel 2018, hanno smarrito la propria vocazione rivoluzionaria, assuefacendosi magnificamente ai privilegi e al malcostume dell'odiata Casta.
Dunque?
Come porre fine a questo orribile scenario?
Non esistono ricette, ma forse esistono correttivi.
Ho sempre creduto che il *vincolo di mandato parlamentare* rappresentasse un buon deterrente in ambito politico: "Se non mantieni fede al patto elettorale decadi"!
Forse per questo il vincolo di mandato è così sgradito e indigesto all'intera classe politica.
Se ne danno motivazioni negative di natura filosofica e giuridica, ma ho la netta sensazione che le ragioni del dissenso siano molto più opportunistiche:
Non si entra in politica per realizzare i sogni "degli altri'.
E allora?
E allora fatevi un partito, fatevi eleggere, o cambiate il sistema, negando voti e consensi a chi non accetta un vincolo di mandato.