📌𝐁𝐥𝐨𝐠 𝐝𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥-𝐬𝐞𝐦𝐩𝐞𝐫𝐞𝟏 © 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐝𝐢 𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐆𝐧𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐢𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐨𝐧𝐬 - 𝐂𝐂 𝐁𝐘-𝐍𝐂 𝟒.𝟎
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12 gennaio 2025

 

La sindrome del calzino arcobaleno


Ricordate Linus, il protagonista timido dei Peanuts, il bambino introverso dalla inseparabile copertina che dispensa massime esistenziali?
Sono convinto che gran parte della sinistra politica abbia adottato il calzino arcobaleno come surrogato ideologico, una sorta di simbolo transizionale e distintivo della "mother woke".

L’ex primo ministro Trudeau, il sindaco meneghino Sala, il premier francese Macron, una folta schiera di decadenti e spocchiosi radical-chic, sfoggiano tuttora il pedalino multicolore dell'appartenenza, distribuendo "perle di saggezza".
calzini arcobaleno sono come la coperta di Linus, hanno il potere di esorcizzare ciò che non piace o che può ostacolare le proprie ambizioni.
Il fenomeno poteva ridursi a moda o tendenza d’inizio millennio ma, evidentemente, il mondo Woke è qualcosa di più.
È fenomeno culturale dissociativo, che attinge alla “Scuola di Francoforte”, scuola di ispirazione, manco a dirlo, di matrice marxista.
I suoi ideologi criticavano l’evidenza empirica (basata sull'osservazione diretta o indiretta dei fatti), contestavano il pensiero illuminista e le basi stesse della civiltà occidentale.
Il movimento intendeva abbattere i confini dell’identità sessuale e di genere, per porre fine all’ordinamento sociale tradizionale, in favore della propria minoranza. 

😬 ci sono quasi riusciti!

La Woke-culture si è infiltrata ovunque, nel mondo della politica, della cultura, dello spettacolo e dell’informazione, radicalizzando regole e leggi a tutela della propria ideologia e dei propri leader.
Persino le recenti Olimpiadi di Parigi ne hanno subito l’influenza!

L ’Agenda2030, spacciata come “manifesto programmatico, finalizzato a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la pace” , è in realtà strumento di affermazione della cancel-culture.

Per fortuna, l’universo XX ed XY ha avvertito il pericolo e sta rispondendo nelle sedi più opportune, elettorali e politiche, per porre un limite e un freno al fenomeno.
La rielezione di Donald Trump non è casuale, rappresenta una dovuta, quanto attesa, risposta di buon senso alle ideologie più estremiste.
Non dimentichiamo che la candidata DEM, Kamala Harris, aveva posto nel suo programma elettorale la prosecuzione del processo disgregativo dell’identità statunitense e l'affermazione definitiva della cancel-culture,  in ragione di un demenziale puritanesimo progressista.

Non c’è da stupirsi se in decenni di proselitismo e propaganda, la Woke-culture sia riuscita a condizionare la vita e il modo di pensare di milioni di individui, al punto di farli sentire colpevoli del proprio stato sociale, del proprio colore, dell’essere etero, di avere una fede, di credere in valori universali.

I “calzini arcobaleno” sapevano quanto fosse importante trovare credito nel mondo giovanile per affermarsi, per questo hanno puntato su giovani e giovanissimi per allargare il proprio consenso, sfruttando l’arrendevole, quanto ingenua, complicità del mondo dell’Istruzione.
Fortunatamente, il mondo occidentale pare ribellarsi a questa pseudo-rivoluzione. 
Forse il “virus Woke” può essere ricondotto, in termini di giustizia sociale e di diritto, entro i confini della legalità e del buon senso.
Gli eccessi del transfemminismo lgbtqai+ costituiscono un serio problema per l’umanità, se la Woke-culture riesce a infiltrarsi nella sfera della vita pubblica, se arriva a presidiare e a controllare l’informazione, a censurare il libero pensiero!

Si era arrivati al punto di considerare...
  • il distanziamento sociale una virtù;
  • la guerra uno strumento di pace;
  • l’ignoranza e la censura una garanzia;
  • la libertà una schiavitù. 







Lasciamo sfoggiare questi benedetti calzini glamour a chi ne desidera narcisisticamente far sfoggio, ma facciamo in modo che la sindrome del calzino arcobaleno non diventi fenomeno di massa, che i suoi interpreti non abbattano i confini dell’identità sessuale o che pongano fine all’ordinamento sociale e politico in favore della propria assurda ideologia.

(daniel-sempere1)