La sindrome del calzino arcobaleno
Ricordate Linus, il protagonista timido dei Peanuts, il bambino introverso dalla inseparabile copertina che dispensa massime esistenziali?
Sono convinto che gran parte della sinistra politica abbia adottato il calzino arcobaleno come surrogato ideologico, una sorta di simbolo transizionale e distintivo della "mother woke".
L’ex primo ministro Trudeau,
il sindaco meneghino Sala, il premier francese Macron, una folta schiera di decadenti e spocchiosi radical-chic, sfoggiano tuttora il pedalino multicolore dell'appartenenza, distribuendo "perle di saggezza".
I calzini arcobaleno sono come la coperta di Linus, hanno il potere di esorcizzare ciò che non piace o che può ostacolare le proprie ambizioni.
I calzini arcobaleno sono come la coperta di Linus, hanno il potere di esorcizzare ciò che non piace o che può ostacolare le proprie ambizioni.
Il
fenomeno poteva ridursi a moda o tendenza d’inizio millennio ma, evidentemente,
il mondo Woke è qualcosa di più.
È
fenomeno culturale dissociativo, che attinge alla “Scuola di Francoforte”, scuola
di ispirazione, manco a dirlo, di matrice marxista.
I suoi
ideologi criticavano l’evidenza empirica (basata sull'osservazione diretta o
indiretta dei fatti), contestavano il pensiero illuminista e le basi stesse della
civiltà occidentale.
Il movimento intendeva abbattere i confini dell’identità sessuale e di genere, per porre fine all’ordinamento sociale tradizionale, in favore della propria minoranza.
Il movimento intendeva abbattere i confini dell’identità sessuale e di genere, per porre fine all’ordinamento sociale tradizionale, in favore della propria minoranza.
😬 ci sono quasi riusciti!
La Woke-culture
si è infiltrata ovunque, nel mondo della politica, della cultura, dello
spettacolo e dell’informazione, radicalizzando regole e leggi a tutela della
propria ideologia e dei propri leader.
Persino le recenti Olimpiadi di Parigi ne hanno subito l’influenza!
Persino le recenti Olimpiadi di Parigi ne hanno subito l’influenza!
L ’Agenda2030, spacciata come “manifesto programmatico, finalizzato
a sradicare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità e la
pace” , è in realtà strumento di affermazione della cancel-culture.
Per
fortuna, l’universo XX ed XY ha avvertito il pericolo e sta rispondendo nelle
sedi più opportune, elettorali e politiche, per porre un limite e un freno al
fenomeno.
La
rielezione di Donald Trump non è casuale, rappresenta una dovuta, quanto attesa, risposta di buon senso alle ideologie più estremiste.
Non dimentichiamo che la candidata DEM, Kamala Harris, aveva posto nel suo programma elettorale la prosecuzione del processo disgregativo dell’identità statunitense e l'affermazione definitiva della cancel-culture, in ragione di un demenziale puritanesimo progressista.
Non dimentichiamo che la candidata DEM, Kamala Harris, aveva posto nel suo programma elettorale la prosecuzione del processo disgregativo dell’identità statunitense e l'affermazione definitiva della cancel-culture, in ragione di un demenziale puritanesimo progressista.
Non c’è da stupirsi se in decenni
di proselitismo e propaganda, la Woke-culture sia riuscita a condizionare
la vita e il modo di pensare di milioni di individui, al punto di farli sentire
colpevoli del proprio stato sociale, del proprio colore, dell’essere
etero, di avere una fede, di credere in valori universali.
I “calzini arcobaleno” sapevano quanto fosse importante trovare credito nel
mondo giovanile per affermarsi, per questo hanno puntato su giovani e
giovanissimi per allargare il proprio consenso, sfruttando l’arrendevole, quanto
ingenua, complicità del mondo dell’Istruzione.
Fortunatamente, il mondo occidentale pare ribellarsi a questa pseudo-rivoluzione.
Fortunatamente, il mondo occidentale pare ribellarsi a questa pseudo-rivoluzione.
Forse il “virus
Woke” può essere ricondotto, in termini di giustizia sociale e di diritto, entro i confini della legalità e del buon senso.
Gli eccessi del transfemminismo lgbtqai+ costituiscono un serio problema per l’umanità, se la Woke-culture riesce a infiltrarsi nella sfera della vita pubblica, se arriva a presidiare e a controllare l’informazione, a censurare il libero pensiero!
Gli eccessi del transfemminismo lgbtqai+ costituiscono un serio problema per l’umanità, se la Woke-culture riesce a infiltrarsi nella sfera della vita pubblica, se arriva a presidiare e a controllare l’informazione, a censurare il libero pensiero!
- il distanziamento sociale una virtù;
- la guerra uno strumento di pace;
- l’ignoranza e la censura una garanzia;
- la libertà una schiavitù.
Lasciamo sfoggiare
questi benedetti calzini glamour a chi ne desidera narcisisticamente far sfoggio, ma facciamo in modo che la sindrome del calzino arcobaleno non diventi fenomeno di massa, che i suoi
interpreti non abbattano i confini dell’identità sessuale o che pongano fine
all’ordinamento sociale e politico in favore della propria assurda ideologia.
(daniel-sempere1)