UE - L'illusione del Potere
di Daniel Sempere
L'Europa occidentale si trova oggi in una fase di declino che va ben oltre il semplice deterioramento delle sue risorse e della sua influenza globale. Il problema più preoccupante è la mancanza di riconoscimento di questa realtà, unitamente a una caduta di credibilità che ne minaccia seriamente unità e sopravvivenza.
l recente fallimento del vertice UE-Cina è emblematico.
Gli €urocrati recentemente in visita a Pechino hanno mostrato un approccio opportunistico, con l'intento di ottenere investimenti cinesi senza offrire nulla in cambio.
La scarsa considerazione di Pechino per l'Europa occidentale si riflette non solo nella fredda accoglienza del governo di Pechino alla von der Pippen, ma nel palese disinteresse nei confronti dell'Unione Europea, che ha danneggiato la propria reputazione sulla scena mondiale.
Questo è il risultato di un decadimento strutturale, di una leadership che ha perso la capacità di pensare strategicamente e ideologicamente in modo trasparente e onesto.
Non sorprende, quindi, che il blocco europeo si trovi ora relegato a colonia degli Stati Uniti, perdendo progressivamente dignità e credibilità.
Negli ultimi anni il declino è stato allarmante.
Segnali preoccupanti erano già emersi in passato: sui vincoli produttivi, sui diversi trattamenti dei Paesi membri rispetto a Germania e Francia, sulle ingerenze politiche, sulla vicenda Covid e sulla crisi Ucraina, svelando i reali intenti di élite politiche corrotte, legate al mondo della finanza e della speculazione.
L'Europa, che un tempo si presentava come un baluardo dei diritti umani e della cooperazione internazionale, sembra ostaggio di quelle stesse "agenzie speculative" che per anni le hanno dettato regole e provvedimenti!
Il goffo tentativo di ostentare autorevolezza nel panorama politico che conta, la rende ancor più ridicola. Le azioni recenti di Bruxelles, che ha accettato di dipendere dall'acquisto di energia e armamenti statunitensi sotto la minaccia di nuovi dazi, evidenziano l'assenza di una vera intelligenza strategica.
La somma di questi dati non può che suscitare scetticismo riguardo alla capacità europea di influenzare gli eventi globali.
La questione dell'eredità culturale dell'Europa è altrettanto complessa e preoccupante.
Non bastassero recessione economica e perdita della rappresentatività sul piano economico e politico, l'Unione Europea insiste nel tollerare una incontrollata ondata migratoria, che porta con sé gravi problemi di ordine sociale e culturale.
È un'Europa contraddittoria, che da un lato dimostra tendenze autarchiche, imponendo normative economiche, green ed emergenziali (vaccini e green-pass per intenderci), e dall'altro assiste passivamente al suo declino culturale e identitario pur di compiacere a forze e movimenti politici che le garantiscono una sopravvivenza politica.
É un'Europa in tilt, che ha puntato tutto sull’autoconservazione, compromettendo progetti, sposando ogni genere di ideologia per una strumentale conta di consensi che ne legittimasse la sopravvivenza.
Mi pongo una domanda che intendo condividere:
"Questa Europa rappresenta una minaccia per la democrazia, per la crescita economica e per la pace?"
Temo di sì... non per forza militare o economica, ma per l'incoscienza politica e strategica dei suoi leader.
Il rischio di un crollo verticale è alimentato da una mancanza di visione strategica e dalla propensione a optare per confronti armati piuttosto che per una sana diplomazia.
Le leadership €uropee continuano a scommettere sull'immigrazione, sulla deindustrializzazione, sulle ingerenze politiche nei governi dei Paesi membri, sui giochi di potere, sugli armamenti e sulle contrapposizioni politiche.
Questa Europa rischia di diventare un museo archeostorico, dove ospitare preziose testimonianze di secoli di storia e civiltà scomparse.