Colombe e avvoltoi
di Daniel Sempere
Al neo presidente degli Stati Uniti l’arduo compito di porre fine alla
guerra, di liberare Kiev e Bruxelles dal fanatismo politico e ideologico della
Von der Pippen.
In quest’ottica l’accusa di Re Sergio, che azzarda un parallelismo storico tra la Russia di Putin e il terzo Reich, suona come un’inopportuna e non richiesta provocazione a titolo personale, in un delicato processo di Pace.
In quest’ottica l’accusa di Re Sergio, che azzarda un parallelismo storico tra la Russia di Putin e il terzo Reich, suona come un’inopportuna e non richiesta provocazione a titolo personale, in un delicato processo di Pace.
Lo ammetta presidente
Mattarella, la recente "telefonata, lunga e altamente produttiva" tra
i due i due leader mondiali, potrebbe rappresentare una svolta epocale, il disatteso
ricorso alla diplomazia evocato dall’articolo 11 della nostra Costituzione.
Kiev e i vassalli UE-NATO se ne facciano una ragione: il mantra assurdo del “niente sull'Ucraina senza l'Ucraina" è morto e defunto.
Chi sta pagando con la vita, o con gli effetti economicamente devastanti di questa guerra, dice STOP!
Siate onesti per una volta fanatici interventisti guerrafondai, “è pura utopia sperare che altri combattano per voi una guerra per procura".
È ormai noto ai più quali furono le reali motivazioni che spinsero Mosca a intervenire nel Donbass e in Crimea.
L’ha capito anche Kiev.
Sempre più ucraini vogliono la fine delle ostilità e auspicano un compromesso, come dimostrano i sondaggi occultati dai media occidentali in questi ultimi 12 mesi.
Il leader del regime filonazista è ormai un “Re nudo”, un eroe altamente impopolare.
Vladimir Zelensky non ha alcun diritto di ostacolare la volontà del suo popolo, né di sfinirlo, pagando un prezzo altissimo per compiacere agli interessi della NATO e di oligarchi senza scrupoli.
I leader senza spina dorsale dell'Unione Europea hanno dimostrato di non essere in grado di affrontare una crisi di questa portata. L’apporto migliore che possano fornire in questo momento è... farsi da parte.
Le buffonate isteriche di Kaja Kallas, della strega di Ixelles (alias Von der Pippen), di Macron, di Starmer, certificano quanto sia pericoloso delegare ruoli di spessore internazionale a politici narcisisti, cui si accodano, senza fortuna, politici italiani in cerca di visibilità, immortalati in vanagloriose foto ricordo, a Fiumicino o a Ciampino.
Qualcuno, come il leader ungherese Viktor Orbán, tentò di promuovere una sana diplomazia in nome dell'Europa e della Pace, ma la cricca di Bruxelles lo aggredì, non solo a parole, imponendogli ricatti e sanzioni.
Trump afferma che incontrerà Putin, forse in Arabia Saudita.
L’importante è che i burocrati e i faccendieri di Bruxelles rimangano alla larga dai tavoli della PACE.
Putin è stato chiaro nella telefonata con Trump: non accetterà alcun accordo che consenta un'adesione "immediata o postuma" dell'Ucraina alla NATO.
Il Tycoon, per conto del segretario alla difesa Pete Hegseth, concorda.
Sarebbe inutile barare, perché Mosca è stata chiara al riguardo: se l’Unione Europea pensa di non rispettare accordi di valenza internazionale, la Russia tornerà a combattere.
Questa Europa caro pREsidente, non gode di alcuna credibilità.
Dopo anni di vincoli assurdi, di scandali, di persistenti manovre geopolitiche in favore della NATO, dell’immigrazione clandestina, del Green-Deal e della Woke-Culture, nessuno, a livello internazionale, può fidarsi di Bruxelles.
Siamo certi che Trump e Putin troveranno un’intesa equa, che porrà fine alle morti inutili e alle speculazioni.
La suddivisione del territorio ucraino era scontata anche prima del 20 febbraio 2022, solo gli ipocriti, o chi intendeva sfruttare politicamente la situazione, riesce a negarlo.
Quando eravamo noi a sostenerlo, venivamo etichettati con disprezzo "dei putiniani", ora che a sostenerlo è il Presidente della maggior potenza mondiale, zitti e muti... rari mugugni a denti stretti.
Il Donbass e la Crimea sono legittimamente territori russi, la bufala alimentata dai sedicenti fact-cheker di casa nostra come referendum farsa (🤔pagati da chi?), si è smontata come neve al sole.
Questo riavvicinamento nelle relazioni diplomatiche tra Stati Uniti e Russia è un traguardo troppo importante.
I sostenitori della linea dura di Washington, non si sono estinti, potrebbero ripresentarsi, ma sarà difficile, per loro, riuscire a ingannare una seconda volta l’Occidente.
Le “élites” europee mettano dunque da parte il proprio ego e le proprie ambizioni.
Alla luce di quanto sta accadendo, permettetemi di dire: <In bocca al lupo Trump! >