“Unseen”
di Daniel Sempere
Indirettamente, perché potremmo salvare vite umane intaccando i
profitti dei bellicisti più incalliti, e invece facciamo la guerra a Bezos, alla Nike,
alla Nokia, a McDonald's, alla Levis.
Potremmo iniziare ribellandoci ai media mainstream di X, Facebook, Tok Tok, Instagram, ChapGPT, bannando degli inutili influencer e degli improvvisati arruffapopolo...
Potremmo ignorare giornalisti, opinionisti, politici, artisti e pseudo comici assunti per supportare vaccini, green pass, strumenti di sorveglianza, immigrazione e riarmo.
Potremmo, ma è difficile, perché dovremmo rinunciare a sentirci protagonisti sui social, dovremmo fare un uso migliore di internet, dei tablet, degli smartphone, dei PC e della TV soprattutto!
Dovremmo concentrarci su temi più importanti e decisivi, che ci dovrebbero vedere uniti
e compatti nel combattere lo stesso nemico.
Potremmo limitare tutte quelle inutili interazioni con il mondo virtuale, che sembrano regalarti visibilità ed emozioni, ma che in realtà ti conducono al pensiero biunivoco, non in senso politico (bada bene), ma obbligandoti a schierarti sinotticamente da una parte o dall’altra, perché tutte le guerre nascono da una contrapposizione ben definita di interessi, di forze, di ruoli e di opinioni.
Dovessimo
più semplicemente scegliere tra guerra SI’ o guerra NO, dovendo decidere all’istante
se indossare una divisa e lasciare la nostra comfort zone (i nostri affetti, i nostri beni, le nostre abitudini), saremmo ancora disposti ad abbandonare tutto per combattere una guerra non nostra?
Ovviamente NO, preferiamo condurre la nostra personalissima guerra sui social, nei talk-show,
in ufficio, nelle aule scolastiche, nei tribunali, tra gli scranni di un
Parlamento.
Nessuno
che si fermi per un attimo a chiedersi:
“Perché cazzo aumentano i prezzi del carburante, degli alimenti, dell’energia, dei beni di prima necessità, dei libri scolastici, delle tasse?
CHI
ci sta prendendo per i fondelli, CHI ci sta rendendo la vita difficile, propinandoci
ogni genere di idiozia, spacciando carri allegorici di "esseri umani seminudi
e sculettanti" come manifesto dell’emancipazione e del benessere?"
Nel vortice di questo colpevole silenzio, il declino del nostro mondo pare inevitabile. Aumentano la criminalità, la violenza verbale e fisica, fantapolitici si aggirano nelle aule parlamentari travestiti da fantasma, supporter dell’illegalità sgomitano in cerca di voti e mandati elettorali per sfuggire alla legge o per ottenere i privilegi.
Tutti sperano di cambiare qualcosa con il prossimo voto, dimenticando gli illusori effetti commutativi della politica.
(Cambiando l'ordine degli addendi e dei fattori...)
Condividere la verità è diventato sempre più difficile, anche
quelli che ci provano si fanno la guerra, una guerra di contenuti, di
sfumature, di follower, di prestigio e chissà cos’altro!
L'ho scritto io, l'hai scritto tu... facciamo rete?
Macchè, ognun per sè, sperando di brillare più dell'altro, fottendosene dell'obiettivo.
Per
fortuna esistono ancora anime vive, capaci di resistere alla “dose giornaliera” di menzogne e inganni.
È il
popolo degli "unseen", quello che non segue il
copione dettato dai signori del lucro, del protagonismo e della guerra.
Tutti noi abbiamo il potenziale per essere dei formidabili "unseen", degli angeli vendicatori, ma dovremmo imparare a combattere il sistema, perché non puoi delegare altri a combatterlo per te.
Tanto per cominciare, impariamo
a riconoscere i servi del sistema, i loro patrocinanti e i loro padroni.
Evitiamo
di confluire nella mischia psicotica del noi contro voi.
Se vuoi davvero la GUERRA non limitarti a promuoverla, unisciti al copioso numero di combattenti e assassini per procura che popolano il mondo dei social e dell’informazione, ma...