📌𝐁𝐥𝐨𝐠 𝐝𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥-𝐬𝐞𝐦𝐩𝐞𝐫𝐞𝟏 © 𝟐𝟎𝟐𝟓 𝐝𝐢 𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐆𝐧𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐢𝐜𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐂𝐨𝐦𝐦𝐨𝐧𝐬 - 𝐂𝐂 𝐁𝐘-𝐍𝐂 𝟒.𝟎

10 marzo 2025

€uroliberalismo e fidelizzazione politica

L’ideologia marxista del nuovo capitalismo di Schwab

 di Daniel Sempere

<Il governo del nuovo ordine mondiale sarà garantito dallo Stato  e dalle sue sovrastrutture. Il bene comune sarà accessibile a tutti!>

Vi dice niente?

Questo è lo slogan con il quale il neo liberalismo di stampo marxista vorrebbe far presa sui cittadini del mondo, come se “lo Stato o la Comunità Europea” fossero garanzia egualitaria e democratica del bene comune.
Questa ingannevole suggestione è risultata la leva politica e motivazionale che ci ha fatto accettare ogni genere di restrizione, sacrificio e costrizione.
Il miraggio  del potere statuale, “che ci consente di poter accedere alla ricchezza comune”, altro non è che l’esaltazione di un rigido dirigismo e di politiche “falso progressiste”.
Questo è diventata la nostra Unione Europea.
L’unico liberismo vero, prodotto da questa ideologia “frecacumpagni”, lo ritroviamo nel mercato del lavoro e dei servizi sociali, dove lo Stato, l’Unione, consente e auspica una concorrenza priva di regole: precari contro stabilizzati, occupati contro disoccupati, nativi contro migranti, giovani contro anziani, lavoro-dipendenti contro autonomi.
Tutto quello che può far abbassare il costo del lavoro è lecito: via libera dunque a concorrenza nel campo dei servizi pubblici e sociali nel nome del neoliberismo!
Ma per quanto riguarda il potere del capitale globalizzato ed extraistituzionale, lo Stato, l’Unione, si affidano a sovrastrutture transnazionali come il WEF, il Fmi, il G8, la Banca Mondiale, l’OMS e la BCE, fornendogli tutto il sostegno politico, finanziario e “militare”.
Un intreccio tra gestione politica ed economica sempre più pressante e influente.
L’irrilevanza dei singoli Stati nell’autodeterminazione politica ed economica è palese.
Nulla può un Paese membro dell’Unione Europea, senza l'approvazione di Bruxelles; persino il risultato di una democratica consultazione elettorale dev'essere conforme alle sue aspettative.

 

Com’è possibile che milioni di cittadini, nel mondo occidentale, abbiano consentito all’affermazione di un liberalismo così intransigente e repressivo?
Quello che il terremoto sociale e politico sta promuovendo Trump, con il DOGE, Department of Government Efficiency, spiega in parte il fenomeno.
La forza lavoro federale americana è di fatto una burocrazia ramificata e fidelizzata, composta da due milioni di persone, una vera e propria roccaforte del partito democratico.
Appartenere a questa forza lavoro non è semplice, poiché porta con sé dei privilegi difficilmente raggiungibili in altri settori del mondo del lavoro.
Elon Musk, Capo Dipartimento dell’Efficienza Governativa degli Stati Uniti, rende noto che, oltre il 70% dei dipendenti federali vota per i candidati democratici, e il 95% delle donazioni politiche in loro favore provengono dai contributi dei dipendenti federali in agenzie chiave come Giustizia e Stato.
Vi lascio immaginare perché...
É esattamente quello che accade nel nostro Paese, all’interno del Parlamento Europeo e in tutte le sue ramificazioni.
Di fronte al tentativo del nuovo esecutivo statunitense di ridurre sprechi, frodi e abusi, questi stessi lavoratori (e i loro alleati democratici) stanno gridando allo scandalo, lamentando ingiustificati tagli al personale.
I democratici statunitensi sono inseriti nei ruoli cardine delle Agenzie e delle amministrazioni governative, in uno sbilanciato rapporto di 2 a 1 sui repubblicani.
Un po’ come accade in Italia nel mondo della Sanità, dell’Istruzione, della Magistratura, delle Pubbliche Amministrazioni.

Do ut des...

Questa “lealtà partitica” spiega perché il presidente Biden, nel 2021, emanò un ordine esecutivo, ordinando illegalmente alle agenzie federali di "conoscere gli orientamenti politici dei dipendenti elettori", sapendo che la forza lavoro federale era piena di democratici fidelizzati, propensi a conservare il posto di lavoro piuttosto che rischiare di perderlo.
Biden ha trasformato le risorse dei contribuenti in “ricatti”, per aumentare l'affluenza alle urne e condizionarne le scelte.
Gli ispettori generali, incaricati di sorvegliare tali abusi, si sono rifiutati di indagare, nonostante evidenti prove di ingerenza partitica.
Di fatto le Agenzie Governative statunitensi si sono rivelate veri e propri serbatoi elettorali.
Immagino quanti di voi stiano in questo momento associando questa distopica realtà americana alla nostra, dove una quota non precisata di dipendenti pubblici vanta una tessera sindacale o di partito della sinistra.

Ma cosa ne pensano i cittadini americani di questa “pulizia morale”?

Recenti sondaggi effettuati per conto del Governo degli Stati Uniti rivelano che il 72% degli americani, al di là delle linee di partito, sostiene la missione DOGE, quindi di tagliare sostegni e sprechi finanziari “ingiustificati” a persone ed Enti (LGBTq tanto per citarne una ...).
I DEM USA, sostenuti da una forza lavoro fidelizzata e protetta, stanno lottando per preservare burocrazia, privilegi, sprechi, frodi e abusi di ogni genere, per potersi riappropriare del potere politico, e chissà, forse anche delle tangenti perse, in totale sintonia con l’opposizione della sinistra Italiana.
Come scrivevo in un editoriale precedente, gli americani hanno tuttavia voltato pagina, chiedono risultati, non importa come o da chi.
La trasparenza promessa dal DOGE che espone il volto opportunista, pubblico e privato della politica, è in linea con le aspettative di un elettorato deluso.
Il senso di responsabilità collettivo ha sconfitto le cattive abitudini.

E noi, cosa aspettiamo?