Ucraina, un destino segnato
di Daniel Sempere
Non ricordo, pur
riavvolgendo il nastro della memoria, un incontro alla Casa Bianca così burrascoso.
Il meeting nella Stanza Ovale, tra il presidente Trump, il vice Presidente Vance
e il presidente Zelensky, si è trasformato in un acceso
scontro verbale, in cui il leader ucraino è stato giustamente ripreso per l’atteggiamento
arrogante con cui si è rivolto ai massimi rappresentanti della Casa
Bianca.
L’incontro,
alla presenza della stampa internazionale, avrebbe dovuto avvicinare le parti sul
princìpio di suddivisione delle risorse naturali nelle “Terre rare”, accordo annullato
il 28 febbraio dai leader statunitensi, a sèguito delle eccessive richieste di Zelensky
sulle garanzie.
A
distanza di pochi giorni, l’atteggiamento del leader ucraino non è cambiato,
anzi, si è rivelato ancor più divisivo, come si evince dalle innumerevoli testimonianze testuali e in video, che circolano in rete.
Zelensky
probabilmente non ha capito che non gode più del "sostegno truffa" di Hunter
Biden, Joe Biden, Hillary Clinton e Adam Schiff.
L’America
ha voltato pagina, cosa che dovrebbe fare anche l’Europa se vuole uscire dalla morsa
economica, politica e giudiziaria di Bruxelles.
Il guitto
dall’outfit para-militare, pur non avendo trascorso un solo giorno in
prima linea, se ne torna a Kiev con la coda tra le gambe.
Le successive dichiarazioni, al rientro in terra europea, non fanno che rimarcare
la sua posizione ostile alla pace e la sua pervicace presunzione.
Di fatto, il compromesso è saltato, ma gli accordi, precedentemente stipulati con Mosca, rimangono.
La dichiarazione ultima di Trump sulla piattaforma TruthSocial equivale a una sentenza: “Zelensky
non è pronto per la pace se l'America è coinvolta. Può tornare quando sarà
pronto per la Pace"
Un disastro per le speranze
del popolo ucraino, un colpo durissimo per le ambizioni della von der Pippen...
Il goffo
tentativo, suggerito da Bruxelles a Zelensky, poche ore dopo lo
scontro indecoroso dello Studio Ovale (“Sarà
difficile senza il vostro supporto"...), non fa che confermare l'inadeguatezza politica e diplomatica del presidente-comico.
Quale
sarà dunque il destino dell’Ucraina dopo questo grave incidente diplomatico?
A leggere i titoli dei principali quotidiani nel mondo, potremmo dire che è stata una "grandiosa catastrofe" per la causa Ucraina:
- New York Times - "rimprovero" ... “debacle per Zelensky"
- The Economist - "Un disastro" ... "un caos amaro"
- Financial Times - "non avrebbe potuto andare peggio"
- Le Monde - "disastro per l’Ucraina" ... "spettacolare scontro"
- Spiegel - "escalation storica"
E non c'è da stupirsi, se Strana.ua, la più importante testata di Kiev, riporta in prima pagina:
"Lo stesso Zelensky ha provocato lo scandalo con la sua maleducazione".
Va ricordato, peraltro, che Zelensky ha provocato più volte la Russia con attacchi terroristici, che avrebbero potuto scatenare una Terza guerra mondiale: Ponte in Crimea, Dar'ja Dugina, Nord Stream, Crocus City Hall...
Cosa ancor più grave, il suo regime ha agito con un massiccio sostegno occidentale, logistico e di intelligence, che avrebbe potuto degenerare.
Oggi l'Ucraina sta esaurendo i soldati, giovani e anziani ucraini vengono gettati nella mischia, in un massacro senza speranza.
In un contesto così disastroso, sentire i media mainstream europei paragonare Zelensky a Churchill, è una sciocchezza inaudita; stiamo parlando di un guitto, di un comico tronfio, convinto di poter spaccare il mondo con le chiacchiere.
Cerchiamo
di essere realisti: se Trump tagliasse gli aiuti all'Ucraina, l'Europa non potrebbe
in nessun modo colmare il vuoto statunitense; i Paesi europei hanno sì fornito aiuti
complessivi all'Ucraina (militari, finanziari, umanitari), ma l'Europa non è in
grado di sopperire al fabbisogno di artiglieria, munizioni e tecnologia.
L'Ucraina
utilizza difese aeree statunitensi (come il sistema Patriot), fornite dagli Stati
Uniti.
Senza
quei missili, e senza il sistema satellitare Starlink di
Elon Musk, tutto il potenziale missilistico ucraino sarebbe inutilizzabile.
Senza
contare che gli Stati Uniti vantano una vasta rete di intelligence che aiuta
l'Ucraina a colpire gli obiettivi.
Zelensky
e i suoi supporter europei, dovrebbero fermarsi a riflettere e riconsiderare la situazione con il massimo pragmatismo.
Cosa accadrà ora?
L'accordo siglato da Mosca e Washington, per una cooperazione commerciale riguardante i depositi di Terre rare, è saldo.
L'Unione Europea corre un rischio troppo grande sfidando la Russia senza l'appoggio degli Stati Uniti, considerando che, in caso di aggressione occidentale alla Russia, un patto di reciproco supporto militare consentirebbe alla Cina e alla Corea di intervenire.
La
pace, si sa, ha un prezzo, e la diplomazia offre le soluzioni più vantaggiose per tutti.
Chi
vuole può armarsi e partire in difesa di Zelensky e dei suoi "hooligan" ...
Nessuno glielo impedirà, ma parta ora, subito, anzichè perder tempo con dichiarazioni roboanti e bellicose.
La pace sia con voi...